Clodoveo Re dei Franchi

Clodoveo Re dei Franchi
Clodoveo Re dei Franchi

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CLODOVEO

Se non fosse oscurato dalla figura di un colosso della storia quale Carlo Magno, la figura di re Clodoveo risulterebbe prominente in tutto il periodo storico noto come i Secoli Bui. La prospettiva storica e la distanza da noi fa sì che Carlo Magno sia percepito dai più come un suo contemporaneo benché i due siano separati da circa tre secoli e pertanto questo personaggio della massima importanza risulta molto meno conosciuto di quanto meriterebbe. In realtà le due figure di sovrani franchi risultano complementari in quanto non solo uno apre e l’altro chiude i Secoli Bui, ma il secondo completa e conclude l’opera che il primo aveva iniziato senza poterla concludere a causa della fine precoce e di eventi apocalittici che impedirono ai suoi immediati successori di farlo a loro volta. Carlo Magno non avrebbe potuto esistere senza Clodoveo: perché senza di questi non ci sarebbe stato un Regno dei Franchi.

Clodoveo a prima vista è un sovrano romano-barbarico simile agli altri: eredita un “regno” totalmente privo di istituzioni, di leggi e di relazioni diplomatiche, dove il suo potere si basa unicamente sulla tradizione tribale di preminenza della sua famiglia, basata su superstizioni e leggende tramandate oralmente; in realtà i re minori alla testa delle varie tribù che compongono la variegata confederazione tribale dei franchi sono largamente indipendenti, e accettano inizialmente da lui una semplice preminenza formale. Fra l’altro, Clodoveo viene incoronato a soli quindici anni di età, sotto l’influenza di una regina madre che franca non è e che persegue credi pagani e leggi tribali del suo popolo di origine - i Turingi - ancor meno civilizzato dei Franchi stessi, che a loro volta risultano fra i meno civilizzati fra i popoli permanentemente stanziati sul territorio dell’impero.

All’atto della sua incoronazione, Clodoveo è circondato da nemici più forti di lui, all’interno e all’esterno del suo regno che in sostanza è una semplice alleanza di tribù tradizionalmente legate fra loro prima dall’esigenza di fronteggiare Roma e poi da quella di proteggersi da altre confederazioni tribali simili alla loro (come gli Alamanni) o da domini barbarici più evoluti e militarmente potenti (come i Visigoti). I Franchi sono divisi fra Salii (discendenti dalle tribù stanziate nella Germania Inferior quali foederati dell’Impero) e Ripuarii (l’insieme delle tribù stanziate lungo i grandi fiumi Reno e Mosa, e mai entrate in servizio imperiale), due gruppi poco omogenei e rivali fra loro, e divisi al proprio interno in clan minori, dove ogni capo ambisce ad aumentare il proprio potere più che a rispondere ad un sovrano  privo di autorità reale e per di più adolescente.

Clodoveo eredita dal padre poco più della sua città, poche centinaia di guerrieri indisciplinati e un popolo latino sottomesso e demoralizzato. Le fonti storiche riportano molto poco dei suoi primi atti di governo... Eppure sappiamo che solo cinque anni dopo essere asceso al trono, Clodoveo guiderà un esercito compatto - sorprendentemente bene armato ed equipaggiato rispetto ai suoi vicini - alla conquista del regno adiacente al suo, che rappresenta ciò che rimane del dominio romano della Gallia: affronta i suoi nemici in una battaglia campale, li sbaraglia, conquista subito la capitale e poi tutte le altre città senza più incontrare resistenze di sorta, e annette semplicemente l’intero territorio al suo regno senza che nessuno abbia a ridire. Questo, in un periodo in cui le guerre fra i vari regni barbarici si sviluppano normalmente in una serie di razzie che si arrestano davanti alle mura delle città, che i re barbari non sono attrezzati ad assediare.

Clodoveo invece cattura le città e sottomette le popolazioni in pochi mesi; non solo: quando il sovrano avversario fugge presso il potente re dei Visigoti, Clodoveo ne reclama la riconsegna, e la ottiene prontamente, segno se non del timore, almeno del rispetto da parte del loro re nei confronti del suo appena ventenne collega franco.

Non sappiamo cosa sia successo in quei cinque anni, perché un re adolescente e privo di tutto abbia trasformato un’accozzaglia di tribù disomogenee in un regno rispettato e temuto: le fonti non lo dicono. Ma qualunque cosa sia successa deve necessariamente essere dovuta principalmente alla figura del re.

Clodoveo appartiene alla dinastia dei Merovingi: oggi questo nome rimanda la memoria principalmente ai “re fannulloni” dei secoli successivi, ma al tempo di Clodoveo si trattava di un nome avvolto in un’aura mistica strettamente connessa alle leggende pagane dei popoli teutonici di quando non solo l’Impero era forte, ma i popoli germanici vivevano nel profondo delle selve nel timore delle Legioni. Il potere della tradizione era tale che questa dinastia riusciva a fare da collante per la lega dei Franchi da oltre duecento anni, ed era rispettata anche al di fuori di essa, come una delle stirpi teutoni più nobili... Il simbolo di questa nobiltà barbarica era nei capelli: tradizione voleva che i membri della famiglia fossero invariabilmente dotati di una chioma biondissima, liscia e fluente, che rappresentava il loro potere quanto e più di una corona.

Noi non sappiamo cosa questo sangue merovingio avesse di particolare, né se avesse del tutto qualcosa di speciale; resta il fatto che in cinque anni un ragazzino padrone di una cittadina diventa i sovrano incontrastato della Gallia settentrionale e della Germania occidentale, creando il nucleo di quello che in breve diventerà il Regno dei Franchi: uno stato temuto e rispettato da tutti i barbari, e che ciò che resta dell’Impero, in Oriente, imparerà a considerare il suo unico alleato in Occidente, basando su di esso tutta la sua politica volta a gestire l’eredità del defunto governo di Ravenna.

 

Alla luce di quanto detto, la figura di Clodoveo emerge prepotentemente al di sopra di quella dei suoi pari al tramonto del V Secolo: egli fonda un regno praticamente dal nulla, facendone lo stato dominante in Europa e creando con trecento anni di anticipo le condizioni per farne il cuore dello stato che erediterà l’Impero d’Occidente e che come tale sarà infine chiamato: quel Sacro Romano Impero d’Occidente (“Sacro” in quanto baserà la sua autorità sulla Chiesa oltre che sull’eredità di Roma) da cui tutte le moderne Nazioni d’Europa in un modo o nell’altro discendono.